I rifiuti speciali: pericolosi e non pericolosi

I rifiuti speciali derivano prevalentemente dalle produzioni di tipo industriale e seguono un determinato percorso di gestione. A differenza di quelli urbani – di cui abbiamo parlato nell’articolo La classificazione dei rifiuti – possono essere classificati in rifiuti derivanti da:

  • attività agricole e agro-industriali;
  • attività di demolizione, costruzione;
  • lavorazioni artigianali;
  • attività di servizio;
  • lavorazione industriale;
  • attività commerciali;
  • attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti da trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi;
  • attività sanitarie;
  • macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti;
  • veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti.

In Italia, in base al Rapporto ISPRA sui rifiuti speciali 2021, la produzione dei rifiuti speciali nel 2019 si attesta a 154 milioni di tonnellate con un aumento della produzione totale tra il 2018 ed il 2019 pari al 7,3%, che corrisponde a circa 10,5 milioni di tonnellate. L’incremento registrato è quasi del tutto imputabile ai rifiuti non pericolosi che rappresenta la quasi totalità dei rifiuti speciali prodotti.

La gestione dei rifiuti speciali viene effettuata da aziende private, a differenza di quella dei rifiuti urbani che viene effettuata dalla pubblica amministrazione.

Rifiuti speciali pericolosi

Il Ministero dell’Ambiente definisce i rifiuti pericolosi come “quei rifiuti generati dalle attività produttive che contengono al loro interno un’elevata dose di sostanze inquinanti“. Sono, in definitiva, quei rifiuti che hanno bisogno di specifiche lavorazioni per diventare il meno pericolosi possibile. Questa tipologia di rifiuti deriva da attività industriali e attività di trattamento di rifiuti e risanamento. Ma può trattarsi anche di scarti derivanti da:

  • Raffinazione del petrolio;
  • Industria fotografica;
  • Produzioni che utilizzano processi chimici;
  • Solventi;
  • Industria metallurgica;
  • Produzione conciaria e tessile;
  • Ricerca medica e veterinaria;
  • Impianti di trattamento dei rifiuti;
  • Oli esauriti.

Rifiuti speciali non pericolosi

Sono tutti quei rifiuti che non contengono al loro interno sostanze pericolose. Tali rifiuti sono prodotti non solo dalle attività commerciali ed agricole, ma anche da quelle industriali, edili, presidi sanitari ed altri insediamenti produttivi.

Rifiuti speciali

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